Tortora è il primo comune della Calabria nord occidentale che si affaccia sul Mar Tirreno, al confine con la Basilicata; gran parte del territorio è incluso nel Parco Nazionale del Pollino. La presenza umana sul territorio risale al Paleolitico; numerosi strumenti litici sono stati portati alla luce in località Rosaneto ed ai piedi della falesia calcarea su cui si erge la Torre Nave. Gli Enotri, nella metà del VI secolo avanti Cristo, si insediarono in località Palècastro, che abbandonarono nel secolo successivo probabilmente a causa di un terremoto. Nel IV secolo avanti Cristo, il villaggio fu ricostruito e fortificato con una cinta muraria dai Lucani, che gli diedero il nome di Blanda. Dal terzo secolo avanti Cristo, si spopolò in seguito alle guerre romane contro Annibale, divenendo ben presto colonia romana e assumendo il nome di Blanda Julia, in onore di Gaio Giulio Cesare. A partire dal IX secolo, Blanda, sottoposta alle continue incursioni dei Saraceni, fu definitivamente abbandonata; alcuni dei suoi abitanti si rifugiarono nell'entroterra e fondarono, su uno sperone roccioso, il piccolo borgo di Julitta, che a partire dal X secolo iniziò una lenta espansione ed assunse il nome di Tortora. Tortora è un comune di circa 6000 abitanti, detti "tortoresi", suddivisi in tre realtà antropiche: il Centro Storico, distante circa 5 kilometri dalla costa, in posizione collinare a circa 300 metri sul livello del mare, le frazioni montane, che spingono il territorio fino a quota 1274 metri, e la Marina, che si è sviluppata negli ultimi trent’anni sull’ampio litorale.  L'etimologia del nome "Tortora" è evidentemente legata al termine latino “turtur”, ossia tortora, volatile che in questo territorio ha trovato il suo habitat naturale per vivere e riprodursi; la tortora selvatica è raffigurata anche nello stemma comunale. Il patrono di Tortora, che si festeggia il 3 febbraio, è San Biagio: la tradizionale processione accompagna la statua del Santo per le vie del Centro Storico. I tortoresi sono molto legati anche a Sant’Antonio da Padova, protettore del paese, che festeggiano il 13 giugno. I terreni di natura limo-sabbiosa, che si estendono dalla Fiumarella sino ai Piani del Carro, rappresentano il micro-clima ideale per la coltivazione della zafarana, un particolare peperone rosso a cui è dedicato il festival denominato Zafarana Fest che si svolge solitamente verso la fine di settembre.

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