Buonvicino è un piccolo borgo rupestre, affacciato sulla vallata del torrente Corvino, situato a 400 metri d'altitudine. Il suo territorio si estende lungo il crinale della Montea, e costituisce una delle porte d’accesso a sud, del Parco Nazionale del Pollino. E’ presente nell'elenco dei "Borghi più belli d'Italia", l'associazione dei comuni certificati per la loro bellezza e la qualità della vita. Fonti storiche riportano la nascita di Buonvicino alla fine del 1200, dall’unione di tre villaggi: Salvato, Tripidone e Trigiano. I primi due casali, di origine ellenica, erano arroccati sulle pareti della Rupe dello Stretto, il terzo era nel territorio dell’attuale Belvedere Marìttimo. Tra i tre insediamenti ci furono continue faide. I rapporti tra le comunità cambiarono solo quando l’imperatore Michele IV di Costantinopoli, diede in privilegio le terre a San Ciriaco Abate, monaco basiliano, nato e vissuto a Buonvicino tra il X e l’XI secolo. I frati concessero a tutti e tre i casali, di coltivare e praticare il pascolo, su quelle fertili terre. Nel corso degli anni, molti abitanti dei tre villaggi si trasferirono nei pressi del convento, dando vita al nuovo borgo. Buonvicino presenta il tipico impianto medioevale con abitazioni costruite sui dirupi a strapiombo, le case più signorili portano il segno delle differenti epoche, anche attraverso i portali. Gli ultimi feudatari furono i Cavalcanti, fino all’eversione del feudalesimo avvenuta nel 1806. Oggi conta circa 2000 abitanti, chiamati "buonvicinesi". Il nome del paese potrebbe intendersi come "buon vicino", ma diversi studiosi sostengono che si riferisca a “bombaci”, nome di un’antica famiglia bizantino-calabrese ma anche termine dialettale per indicare le lumache. Le verdi vallate, le pareti rocciose modellate dalle acque, le piccole cascate, gli improvvisi dirupi e i canyon percorsi da sinuosi torrenti, sono lo scenario incantato nel quale si snodano suggestivi sentieri naturalistici. Patrono di Buonvicino è San Ciriaco, la sua enorme statua in bronzo, alta 7 metri, è situata sullo sperone roccioso che sovrasta il paese. Si festeggia ogni anno il 19 settembre, giorno della sua morte. Nella valle del Corvino vi è la grotta con attigua chiesetta in cui il Santo visse da anacoreta.

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