la guida turistica della Riviera dei Cedri dal 2010

Vuoi segnalare un evento in programma a Fuscaldo? Contattaci

Ha origini antichissime, la sua nascita, però, è poco definita. Alcuni storici ipotizzano possa addirittura risalire all’epoca Osca o Enotria, altri sostengono che siano stati i greci di Sibari, dopo la sconfitta ad opera dei crotoniati, a fondare il suo primo nucleo urbano attorno alla preesistente rocca dell'Elce. Con assoluta certezza si può affermare che il territorio fu abitato dai Romani e fu luogo di accampamento al tempo dei Longobardi: sono state, infatti, rinvenute sul territorio fuscaldese numerose tombe contenenti monete e monili di epoca greco romana. Il centro storico è adagiato su uno sperone, in posizione panoramica, a circa 350 metri d'altezza e a meno di tre chilometri dal mare. Fuscaldo viene definito “un paese di pietra costruito sulla pietra” poiché di pietra sono le case, gli imponenti palazzi con i loro meravigliosi portali, le chiese, le viuzze strette e tortuose. Ma viene anche detto "il Paese dei cento portali": in ogni angolo si trova traccia della splendida manifattura dei maestri scalpellini fuscaldesi. Qui nacqua Vienna, moglie di Giacomo Martolilla e madre di San Francesco da Paola. Nel 1783, il terremoto che causò molti danni al paese, determinò la nascita della Marina, l'urbanizzazione del borgo marinaro ebbe inizio dapprima intorno alla Torre di San Giorgio (1550) e successivamente si estese su tutto il litorale. Il centro storico è formato da quattro nuclei principali; il più antico, di età medievale, comprende cinque quartieri: Porta di Juso, Piazza, Verdesca, Sotto Castello e Rupe. Attraverso la Porta di Juso si entra nel bellissimo Borgo Medievale dove tra vicoli, case, piazzette e ballatoi, si possono ammirare gli splendidi Palazzi Monumentali del Cinquecento e del Seicento, di architettura catalana. Fuscaldo è un comune di poco più di ottomila abitanti detti fuscaldesi. L’etimologia del nome è incerta: alcuni studiosi sostengono che derivi dal termine latino “Fons calidus”, cioè "fonte calda", in riferimento alle fonti termali presenti in zona, altri che derivi dal nome medievale di persona “Foscoaldus” o dal termine latino germanico "fuscus-aldus" (latino fuscus > scuro, riferendosi alla roccia di colore rosso su cui sorge il paese, e germanico aldus > antico) citato nel documento longobardo "Codex Diploma-ticus Cavensis" risalente all'anno 872; "Castrum Fuscalidi" si riscontra invece per la prima volta durante l’invasione longobarda avvenuta tra il 584-591 d.C.. Il Santo Patrono della città è San Giacomo Maggiore Apostolo che si festeggia ogni 25 luglio con manifestazioni legati all'antica tradizione popolare; la devozione per il Santo è molto antica: l'altare della Chiesa Madre fu consacrato al Santo nel 1166. Oltre alla Novena e al Triduo dei giorni antecedenti la festa, la statua viene portata in processione per le vie del paese. Atri solenni e ricchi festeggiamenti si svolgono il 14 luglio in onore di San Francesco da Paola; la festa fu istituita nel 1783 come ringraziamento al Santo per lo scampato pericolo dal terribile terremoto che sconvolse tutta la Calabria ma risparmiò Fuscaldo.

Convento di San Francesco di Paola: sorge nel centro storico di Fuscaldo, su un'altura avvolta dalla vegetazione. Fondato dai Minimi, che lo abitarono nel 1603, passò ai Padri Passionisti Francescani e poi, per volere del nuovo Governo Italiano, che decretava la definitiva soppressione degli ordini religiosi, passò al comune di Fuscaldo che, nel 1920, lo concesse ai Padri Passionisti. Al suo interno vi è l’Oasi di Vienna, madre di San Francesco che qui visse gli anni della sua gioventù prima di trasferirsi con la famiglia nel paese limitrofo. Vi è poi un Chiostro, due biblioteche che custodiscono oltre 1200 volumi antichi, e il giardino del Getsemani dove sono poste diverse statue di artisti locali con soggetti religiosi: tra le tante anche quella che raffigura Vienna col piccolo Francesco in preghiera. La Chiesa è attualmente chiusa al pubblico in attesa dei lavori di restauro. Luogo di culto e meditazione, gode di una splendida vista panoramica.

Chiesa di San Giacomo Maggiore Apostolo: di notevole interesse storico è la Chiesa Matrice di cui non si ha notizia certa della sua fondazione; sicuramente però già esisteva il 5 giugno 1166, data in cui Riccardo Arcivescovo di Cosenza ne consacrò l’altare Maggiore a San Giacomo Apostolo, collocandovi le reliquie dei S.S. Martiri: Cassiodoro, Viatore, Stefano Papa e Senatore. Di sicuro la Chiesa fu fondata dall’Università di Fuscaldo, la quale contribuì alla sua manutenzione sino al 1749. La Chiesa, in principio di forma gotica, racchiude al proprio interno diverse cappelle di patronato privato, prive di altare per motivi di spazio, ma ricche di dipinti dei Santi Intitolati. Numerosi gli affreschi e i dipinti presenti al suo interno, realizzati dai maestri pittori: G. B. Santoro, Genesio Gualtieri di Mormanno e Franceschello da Mura. Nell’ampliamento del 1770, fu aggiunta la scala esterne a due tese. Nel 1984 il maestro falegname Francesco Trifilio, progetta e realizza l’altare e il leggio. Di pregevole fattura è il crocifisso ligneo policromo del XIV secolo, da poco restaurato e riconsegnato alla comunità. San Giacomo Maggiore Apostolo è il Santo Patrono di Fuscaldo e si festeggia il 25 luglio.

Chiesa dell’Immacolata: situata nei pressi della Chiesa Matrice, fu edificata probabilmente dall’Arciconfraternita omonima nel 1633; agli inizi del Settecento fu sottoposta ad un intervento radicale dell'architetto Roglianese Nicolò Ricciullo. Il suo interno, a navata unica, è in stile barocco, decorato a stucco da Genesio Gualtieri e da Franceschello da Mura; il quadro della Vergine, posto sull’altare maggiore, è opera di Giuseppe Pascaletti da Fiumefreddo che lo realizzò nel 1748. Il campanile, edificato in seguito, fu costruito dai maestri scalpellini fuscaldesi; è alto oltre 35 metri di altezza ed è costituito da 12 colonne corinzie in pietra tufacea. In occasione dell’Immacolata Concezione, l’otto dicembre, si svolge la tradizionale Novena dell’Immacolata.

Chiesa di San Giuseppe: di origine incerta, probabilmente medievale, divenne Chiesa a tutti gli effetti nel XVIII secolo: precedentemente era adibita a cimitero e veniva chiamata Chiesa delle Anime del Purgatorio. La pala dell’altare è opera del pittore fiumefreddese Pascaletti e ritrae la Madonna del Suffragio. Posto lateralmente all’entrata principale, sito in Via Garibaldi, vi è il campanile a base quadrata, restaurato recentemente. Dal piazzale antistante la facciata (lato ovest) si ha una splendida vista panoramica sulla parte bassa del paese e su tutta la costa.

Castel dell’Elce: oggi è possibile vedere solo la cripta detta “cisterna” e i resti dell’antica cinta muraria sul lato nord-ovest. Non si sa quando fu edificato e da chi, forse dai magno greci o dagli Osci o dagli Enotri. Di sicuro aveva delle torri da vedetta, più di cento vani e una cappella interna detta della Maddalena. Dal 1600 in poi la Famiglia Spinelli lasciò il castello ai governatori di turno che lo fecero cadere in rovina. Il terremoto del 1783 contribuì a provocare altri enormi danni. Oggi vi è solo un rudere a ricordare le vestigia di un antico passato.

Torre San Giorgio: è a Fuscaldo Marina accanto alla Statale 18, l’accesso alla torre avviene tramite un ingresso privato ad una villa. La Torre, costruita in pietra tufacea, ha un’altezza di 14 metri, con il diametro delle mura di 3 metri, ed ha le caratteristiche costruttive di una torre Angioina. Fu fatta costruire dagli Spinelli su mandato del Vicerè di Napoli, Don Pedro di Toledo, per difendere il loro feudo dalle incursioni dei turchi e dei saraceni. Posta tra le torri di Paola, Guardia e Pantano, già feudi degli Spinelli, rappresentava un valido sistema di sicurezza. Infatti, nella Torre, detta anche “Cavallara”, vi era una vedetta che in caso di pericolo dava l’allarme tramite segnalazioni luminose o raggiungendo a cavallo il più vicino posto di guardia. Il suo ruolo di torre di avvistamento cessò definitivamente nel 1858.

Rione Croce: qui vi è l’omonima porta, risalente al 1600, che era l’accesso al paese lato Sud. Sorta sulla seconda cinta feudale di fortificazione, la porta è costruita in pietra tufacea del luogo, squadrata con decoro a punta di diamante. Purtroppo l’incisione sulla parte centrale del frontone esterno non è più leggibile ed anche le due piccole sculture in alto ai lati dell’arco sono irrecuperabili; raffigurano lo stemma dell’Universitas Fuscalidi e lo stemma dei Marchesi Spinelli.

Chiesa di Santa Maria della Stella: situata nella piazza di Scarcelli, sull’ex S.S. 18 verso Paola, fu edificata, nel 1939, grazie alle donazioni di alcuni fedeli e titolata inizialmente a San Mauro. Nel 1986 la denominazione venne poi cambiata in quella attuale. La chiesa ha tre navate, mentre il campanile, situato sul lato destro, è accessibile dalla chiesa ed al suo interno è custodito un quadro raffigurante la Madonna della Stella ad opera di Genesio Gualtieri di Mormanno. Le statue poste sulla facciata esterna della chiesa sono opera di maestri scalpellini fuscaldesi.

Chiesa San Michele Arcangelo: eretta nel 1735, anticamente era dedicata a San Giovanni Evangelista, solo nel 1952, quando fu staccata dalla parrocchia di San Giacomo Maggiore alla quale era unita dal XII secolo, prende il nome attuale. La chiesa, posta sulla piazzetta principale di Cariglio, è affiancata da una torre campanaria base quadrata e su tre livelli. L’interno, a due navate, è decorato in stile barocco e custodisce la statua processionale di San Michele Arcangelo, San Rocco, San Giovanni Evangelista, Sant’Anna, Cuore di Gesù, San Francesco di Paola, la Madonna del Rosario e San Luigi Gonzaga. Nel 1982 è stata donata all’ente parrocchiale da Nicola, Luigi e Alfonso Vaccari.

Chiesa di Santa Maria del Rosario: posta ad angolo tra Via Tenente Rubens Iannuzzi e Via Maggiore Vaccari, fu inaugurata il 25 novembre 1902 dall’allora parroco Don Paolo Vairo, che la intitolò “Reginae Sacratissimi Rosarii”. In seguito il nome fu cambiato in quello attuale da un altro parroco, Don Franco Castagnaro. All’interno si trovano due opere del pittore Antonio Bertè, una pala d’altare realizzata nel 1973 e un quadro raffigurante “l’ultima cena” datato 1981. Vi è poi una bellissima “Via Crucis” a basso rilievo che adorna le pareti, donata dallo storico d’arte Francesco Samà, ad opera dello scultore romano Antonio Ricci e datato 1980.

Chiesa Vergine del Soccorso: sulla facciata della chiesa, situata in località Pesco, vi è una lapide incisa come segue: “Santa Maria sucurre miseris dalle misere nostre”. Ovvero: Tu, sollevar ci puoi, soccorri i tuoi figli o madre di pietà. Costruita nel 1860 ad opera del R.do Parroco Don Vincenzo Martini, la chiesa ha sul fianco sinistro il campanile con due campane, mentre all’interno custodisce la statua della Madonna e un crocifisso ligneo opera del maestro Francesco Carriero, donata qualche anno fa.

Vuoi inserire la tua attività? Contattaci

condividi su
Riviera dei Cedri
Questo sito utilizza cookie per migliorare la navigazione, se ne rifiuti l'utilizzo non potrai utilizzare alcune funzionalità del sito.