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Posta su un promontorio roccioso incuneato in un mare cristallino, ha otto chilometri di spiaggia che si estendono fino alla frazione dell’antica Cirella, che aggiunge alla più recente origine di Diamante una storia molto più antica. La presenza umana sul territorio risale al Paleolitico, numerosi strumenti litici sono stati portati alla luce nelle grotte dello Scoglio di San Giovanni, nei pressi della vecchia stazione ferroviaria di Cirella. Diamante è un vecchio borgo marinaro, il primo insediamento fu la Torre di Guardia costruita nel XVI secolo dai Sanseverino attorno alla quale si formò il primo nucleo di abitanti. Intorno al XVII secolo si sviluppò come pertinenza della vicina Belvedere, feudo del Principe di Bisignano, Tiberio Carafa. Dalla metà del XX secolo si è esteso rapidamente ed il vecchio borgo è stato gradualmente abbandonato. Diamante oggi è un comune di circa 5500 abitanti, detti "adamantini" o "diamantesi". La frazione di Cirella si estende a nord del territorio diamantese, di fronte il piccolo centro abitato si erge l’omonima isola. L'antica città romana Cerillae, erede della colonia greca fondata dai Focesi, era ubicata sulla costa dov'è ora l'abitato; pur avendo superato indenne le guerre bizantino-longobarde, fu abbandonata nel IX secolo a causa delle continue incursioni saracene e la maggior parte degli abitanti si spostò sulla collina retrostante costruendo una città fortificata: i resti dell'antica Cirella svettano a circa 170 metri s.l.m a dominare la costa e la piana sottostante. Diamante è definita la “Perla del Tirreno”, un secolo fa dalla scrittrice e giornalista Matilde Serao, ed è anche come la “Città dei Murales”, sono oltre 300 le opere d'arte dipinte sui muri del Centro Storico e di Cirella, un museo a cielo aperto che negli ultimi anni si è arricchito di progetti di street art che colorano intere facciate di edifici. Diamante è anche la “Città del Peperoncino”, qui ha sede l’omonima Accademia che organizza ogni anno il Peperoncino Festival, manifestazione che ha raggiunto da tempo una notorietà internazionale. L'etimologia del nome "Diamante" è sempre stata un vero rompicapo per i glottologi e gli studiosi di toponomastica: secondo alcuni è legato agli “Amantes”, greci che per molto tempo si stabilirono in questo territorio, mentre per molti altri è legato al vecchio nome del torrente Corvino, ovvero “Fiume di Diamante”, denominazione che gli diedero i Romani scambiando le scaglie di mica presenti nel torrente per schegge di diamanti. La patrona di Diamante, che si festeggia ogni anno il 12 agosto, è la Beata Vergine Maria dell'Immacolata Concezione, a cui è dedicata la Chiesa Madre ubicata nel punto più alto del paese. Il giorno della festa, all'imbrunire la statua viene portata in processione per le vie del Centro Storico fino a giungere sul Lungomare Vecchio dove si svolge la santa messa, la serata si conclude con i fuochi pirotecnici a mare.

Isola di Cirella: il suo caratteristico profilo ricorda una balena, si erge di fronte l'omonima frazione di Diamante. E' coperta da una rigogliosa macchia mediterranea che si accende in primavera di splendide fioriture. Raggiunge un'altezza di circa 40 metri, una breve arrampicata conduce alla sommità dove si trovano i ruderi di una fortificazione militare, una torre di pianta quadrata con lati lunghi circa 10 metri e mura spesse dai 3 ai 4 metri. Le rocce calcaree dell'isola sottoposte all'erosione marina hanno dato vita a grotte e insenature, i fondali degradano dolcemente fino a 40 metri e sono ricchissimi di Posidonia. Si presume che lo specchio di mare intorno all'isola nasconda ancora reperti archeologici, diversi infatti i rinvenimenti negli anni passati di anfore risalenti al periodo greco romano.

Ruderi di Cirella: svettano sul promontorio di Cirella, a circa 170 metri s.l.m, i ruderi dell'antico borgo medievale distrutto dalla flotta napoleonica all'inizio del XIX secolo. Passeggiare tra le mura e le pietre diroccate è come fare un salto nel passato: si possono ammirare i ruderi della Chiesa di San Nicola Magno al cui interno si intravedono i resti di alcuni dipinti, i ruderi del Castello e, non distante da quest'ultimo, i resti della Chiesa dell'Annunziata che, dotata di un piccolo altare e degli scanni in cemento, ospita una statua della Madonna.

Murales: Diamante è una vera e propria galleria d'arte all'aperto, grazie ai numerosi affreschi che impreziosiscono i vicoletti e le piazze del borgo e della vicina Cirella. L'idea, denominata Operazione Murales, è stata del compianto Maestro Nani Razzetti, pittore milanese ma diamantese di adozione, che con questa iniziativa voleva far rivivere il vecchio borgo marinaro: nel mese di giugno del 1981, Diamante ospitò 83 pittori italiani e stranieri che dipinsero i muri del Centro Storico. L'iniziativa si ripete ogni anno, il numero dei murales è in costante crescita, oggi se ne contano più di 300 inclusi quelli eseguiti a Cirella. Suggestivo il murales a mosaico presente sulla parete esterna della Chiesa dell'Immacolata Concezione: racconta l'antica storia della Calabria a partire dal ritrovamento del graffito preistorico nella Grotta del Romito a Papasidero. Il murales più grande, si estende per più di 50 metri, si trova nella piazza antistante il Comune e racconta graficamente la storia di Diamante: le origini con l’antico borgo di Cirella, le cedriere e la candidatura del cedro, la leggenda della Madonna venuta dal mare, i pescatori con le loro reti, il Giro d’Italia del 2005 ed infine il Festival del Peperoncino. Nel 2017 l'artista locale Antonino Perrotta ha ideato OSA – Operazione Street Art Festival, evoluzione moderna dell'Operazione Murales. Un festival dedicato alla street art, fenomeno che si sta sviluppando nei grossi centri urbani in tutto il mondo. Ogni anno arrivano a Diamante importanti artisti della scena contemporanea che utilizzando elevatori meccanici colorano intere facciate di edifici utilizzando spray e pitture al quarzo.

Chiesa dell'Immacolata Concezione: è nel punto più alto del Centro Storico, costruita nel XVII secolo per volere del Principe di Bisignano, Tiberio Carafa, inglobando la Cappella delle Anime del Purgatorio sulla quale fu innalzato il campanile, che ancora oggi domina l’intero centro abitato. L'interno è a navata unica, si presenta in stile neo classico con leggero influsso del barocco, al centro troneggia la monumentale statua lignea dell'Immacolata Concezione scolpita su un tronco di ulivo e alta circa 2 metri, dono del Principe. Nel corso degli anni la chiesa è stata ampliata e restaurata più volte grazie al contributo di tutti i diamantesi, in particolare delle famiglie nobili devote della Madonna; l'ultimo restauro risale al 1985.

Monastero di San Francesco di Paola: ubicato nella parte più alta del promontorio di Cirella, a qualche centinaio di metri dalle antica mura, fu costruito nel 1545 dai frati dell’ordine dei Minimi; annessa vi è la chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie. Abbandonato dai francescani nel 1810 in seguito alla legge napoleonica sulla confisca dei beni del clero e la soppressione degli ordini religiosi oggi è in fase di ristrutturazione.

Palazzo Ducale: costruito nel XVIII secolo dai Catalano-Gonzaga, duchi di Cirella, oggi è un'elegante struttura alberghiera di Cirella, in Via Vittorio Veneto. Nel cortile d´ingresso, cui si accede dal caratteristico portale, si può ammirare una colonna romana e l'antica scalinata in pietra viva.

Chiesa di Santa Maria dei Fiori: si affaccia lungo il corso principale di Cirella, Via Vittorio Veneto. Fu edificata, probabilmente su una preesistente cappella bizantina, nel XVII secolo: sul portale d'ingresso in tufo vi è un’iscrizione che riporta l’anno 1637. Presenta una struttura a tre navate; all'interno sono conservati affreschi del XV e del XVI secolo provenienti dalla Chiesa di San Nicola Magno di Cirella Vecchia, monumenti funerari di esponenti della famiglia nobiliare dei Catalano-Gonzaga e diverse statue lignee, particolare quella della Madonna che sostiene il Bambino con il braccio sinistro e non con quello destro come è di norma nelle rappresentazioni lignee.

Mausoleo Romano: ben visibile dalla SS 18, si trova in località Tredoliche. E' un sepolcro monumentale di epoca imperiale, databile tra la fine del I ed il III secolo d.C., costituito da un poderoso muro circolare in laterizi con un diametro di circa 10 metri con ingresso sul lato ovest (verso il mare); all’interno, un vano unico scandito da tre nicchie parietali. L'antico sepolcro faceva parte di una grande necropoli scoperta nel 1960 durante i lavori di costruzione della SS 18, quando vennero alla luce ben 39 tombe di epoca romana.

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