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La presenza umana sul territorio risale alla preistoria: importanti resti di insediamenti sono stati portati alla luce lungo il fiume Soleo in località Oracchio; in altre località sono stati rinvenuti reperti archeologici di epoca greca e romana. Belvedere Marittimo ha origini antiche, ma non è l'erede della città romana Blanda Julia come hanno sostenuto per anni diversi studiosi. Il suggestivo borgo medievale è situato su una ridente collina dominato dal Castello Normanno, intorno al quale furono costruite le prime case, lontano dalla costa flagellata dalle incursioni saracene. La storia di Belvedere Marittimo è segnata dalla lunga guerra che vide contrapposti gli Angioini contro gli Aragonesi, nel corso dei secoli si alternarono diverse famiglie feudatarie, l'ultima fu quella dei Carafa. Dagli anni ‘50 si è sviluppata la frazione Marina, che da semplice borgata è divenuta una vera e propria cittadina; con il boom turistico avvenuto negli anni '80 sono nate diverse strutture ricettive. Belvedere Marittimo oggi è un comune di circa 9500 abitanti, detti "belvederesi". L'etimologia del nome "Belvedere Marittimo" è legata evidentemente al bel panorama che si gode dall'alto, in passato è stata denominata Belvederium”, “Belloviderium” e “Belviderio”; nel 1863 è stato aggiunto l’aggettivo “Marittimo” per poterlo distinguere dagli omonimi centri abitati: Belvedere Langhe (Cn), Belvedere Ostrense (An) e Belvedere di Spinello (Kr). Il patrono e concittadino di Belvedere Marittimo, che si festeggia ogni anno il 13 ottobre, è San Daniele Fasanella, la cui statua è custodita nel Convento dei Padri Cappuccini a lui dedicato. I festeggiamenti hanno luogo nella frazione Marina dal 13 ottobre, giorno in cui la Statua del Santo viene portata in processione dal Convento alla piccola chiesetta di San Daniele, al 20 ottobre, quando, con un'altra processione, la statua viene riportata al Convento. Belvedere Marittimo è definita “Città dell’Amore”: da oltre 300 anni il Convento dei Padri Cappuccini custodisce un’ampolla con sangue e frammenti di ossa di San Valentino, il Santo degli Innamorati. Il 14 febbraio si ritrovano nel Convento coppie di fidanzati e coppie sposate per promettersi e rinnovare amore eterno davanti la reliquia del Santo.

Castello: simbolo della città ed importante testimonianza medievale, fu costruito nella seconda metà dell’anno 1000 per volere del Conte Ruggero il Normanno. Eretto nel cuore del centro storico su una fortezza preesistente di origine romana, fu soggetto a continue riparazioni e modifiche da parte di vari feudatari. Lo scoppio dei vespri siciliani, XIII secolo, segnò l’inizio delle ostilità tra i francesi d’Angiò e gli spagnoli d’Aragona per il possesso del Regno delle due Sicilie: il feudatario Ruggero di Sangineto dovette difendere i belveredesi da Giacomo d’Aragona. Quando il Regno di Napoli fu conquistato dagli Aragonesi, XV secolo, molti feudi vennero confiscati e fra questi anche Belvedere. Re Ferdinando d’Aragona fece ampliare e ristrutturare il Castello che venne munito di ponte levatoio, di mura e di due torri cilindriche merlate alla maniera guelfa. Dall'inizio del XIX secolo è diventato proprietà privata della famiglia Spinelli. Il Castello è stato dichiarato Monumento Nazionale ed un modello di plastica è presente tra i monumenti dell’Italia in miniatura, a Rimini.

Porte: già all’epoca della dominazione Angioina, il borgo era protetto da una cinta muraria e l’accesso era consentito attraverso due porte molto strette, facilmente difendibili. La Porta degli Orti proteggeva la zona della “Vallata” e costituiva l’ingresso più utilizzato soprattutto da chi era dedito alle attività rurali. La Porta di Mare costituiva l’ingresso che conduceva alla marina e alla proprietà feudale. Con l’arrivo degli Aragonesi furono aperte nelle mura altre due porte. La Porta della Piazza costituiva l’ingresso principale per la zona medievale e per le antiche botteghe artigiane. La Porta del Fosso permetteva di accedere alla casa del Principe, tra la porta ed il Castello si estendeva un ampio fossato sul quale si apriva un ponte levatoio.

Torri: sita su un’altura in località la Rocca, a nord del Castello, la Torre di Paolo Emilio costituiva un luogo di difesa e fu costruita probabilmente in epoca romana. Si racconta che anticamente comunicasse con il Castello attraverso un condotto sotterraneo; il suo nome deriverebbe da Paolo Emilio De Layse Imperatore, proprietario del terreno e forse anche finanziatore dell’opera. La Torre di Santa Litterata, nell'omonima località, fu costruita intorno al 1583 ed utilizzata come controllo doganale; è stata demolita nel 1893 con la costruzione della ferrovia e ad oggi presenta solo qualche muro perimetrale. La torre detta Torrione, situata in località Olivella, sorvegliava una delle più importanti vie di comunicazione nell’alto medioevo; è stata ristrutturata più volte ma conserva quasi integralmente la struttura iniziale. La Torre del Tirone, in piazza Giovanni Grossi, costruita alla fine del ‘500 con le economie dell’università, era più adatta all’avvistamento che non alla difesa; oggi è adibita in parte ad abitazione ed in parte a chiesetta di S. Daniele, che ospita il Santo durante la festa patronale.

Chiesa del Crocifisso: ubicata all’esterno di quelle che erano le mura medievali di Belvedere, nei pressi di piazza Giovanni Amellino, custodisce un'incantevole e maestosa scultura lignea del 600 raffigurante il Cristo inchiodato e agonizzante sulla croce. Le sue proporzioni (2.30 m di altezza) e la cura dei particolari anatomici attribuiscono al Cristo un notevole valore artistico tanto che è stato dichiarato Monumento Nazionale.

Chiesa di S. Maria del Popolo: è la Chiesa Madre, costruita nel XVI secolo dagli Aragonesi sulle rovine di una pre-esistente Chiesa Cattedrale distrutta dai Saraceni. La struttura interna è a tre navate con l’altare maggiore in stile barocco chiuso ai lati con due teste di angeli. Dietro l’altare un coro ligneo intagliato e la pala raffigurante l’ Assunzione della Vergine, posta dentro una meravigliosa cornice di legno. La tela dipinta ad olio raffigura la Madonna tra uno stuolo di angeli musicanti e in basso il sepolcro vuoto circondato dagli apostoli. Di particolare rilevanza sono: il pulpito in legno di noce intarsiato del 1742, i confessionali e l’elaborazione degli stucchi che si accompagnano agli archi.

Chiesa della Madonna del Rosario: nel cuore del Centro Storico, eretta probabilmente nel 1091 come risulta da una iscrizione sul portale d’ingresso. Questa chiesa rappresenta sicuramente il primo luogo sacro costruito a Belvedere. Di particolare valore artistico è la pala lignea del 700 ad intarsio dorato e dipinto, situata dietro l’altare principale, con al centro la Vergine del SS. Rosario e intorno incastonati i Misteri del Rosario risalenti al XVIII secolo. All’entrata, sulla parete di destra, è possibile ammirare l’ affresco del 1513 raffigurante Santa Margherita, Patrona delle Partorienti, con al guinzaglio un drago a cui squarcia il ventre con un bastone a forma di Croce.

Convento dei Padri Cappuccini: in seguito alle sollecitazioni dei Sanseverino, su una rocca di fronte al castello, il 10 giugno 1595 fu edificato il convento dedicato a S. Daniele Fasanella, patrono di Belvedere Marittimo e seguace di S. Francesco d’Assisi. Il santo belvederese nacque nel 1200 da una nobile famiglia e affrontò il martirio a Ceuta (Marocco), nel 1227, dove si era recato per professare la fede cristiana. Il Convento, ultimato intorno al 1600, disponeva di 20 celle e di una scuola dove insegnavano illustri religiosi (come il Beato Angelo D’Acri) nel periodo in cui venne destinato a luogo di studio e di noviziato. Durante l’occupazione francese (1811) i frati dovettero abbandonarlo per poi ritornarvi nel 1822. La Chiesa è arricchita da tre altari lignei in stile barocco, da colonne tortili e da notevoli intagli e intarsi in madreperla. Sono presenti anche dei reliquiari tra cui quello di S. Valentino martire, patrono degli innamorati.

Chiesa Maria SS. del Rosario di Pompei: una struttura moderna su due livelli costruita nel 2010 sul lungomare, dov'era una vecchia chiesa degli anni '50; il seminterrato ospita una biblioteca ed salone polifunzionale. La facciata e rivestita in pietra, l'ingresso presenta un ampio ed imponente portone in bronzo sul quale sono state scolpite scene che vanno dall’Annunciazione all’Assunzione di Maria al cielo. Entrando sulla destra è presente il fonte battesimale recuperato dalla chiesa precedente ed arricchito con elementi cromatici a mosaico. Sul presbiterio sono in evidenza tre luoghi: l’altare in marmo, l’ambone e la sede del presidente, arricchiti con le ceramiche artistiche del maestro La fauci recuperate dalla vecchia chiesa. Il rosone posto sulla facciata principale è stato riprodotto con le stesse iconografie di quello preesistente e le altre ceramiche recuperate sono state ricollocate sulle pareti della navata centrale.

Mosaici: recentemente una parte del lungomare è stata abbellita e valorizzata con la presenza di mosaici artistici e colorati realizzati da maestri nazionali ed internazionali, nell’ambito del progetto “Tutto il lungomare è d’aMare”. La tecnica utilizzata è quella del mosaico trencadìs che, partendo da un disegno di fondo, prevede la realizzazione di un paesaggio attraverso l’utilizzo di frammenti di piastrelle colorate e il recupero di materiali lasciati in abbandono.

Chiesetta della Santa Croce: è una chiesa-rifugio, si trova sul Monte La Caccia a quota 1438 metri s.l.m., il 22 giugno è meta di pellegrinaggio da parte di fedeli di tutte le contrade di Belvedere e anche di turisti. Costruita lentamente e con grandi sacrifici è stata ultimata nel 1935.

Calanchi: il territorio belvederese è arricchito da particolari "sculture naturali", si sono formate in seguito a fenomeni di erosione del terreno provocati dal dilavamento delle acque su rocce argillose. Fino agli anni '60 la costa di Belvedere Marittimo era occupata da molte di queste strutture, oggi sono ancora visibili in località S. Litterata, nella Marina alle spalle di imponenti e massicci edifici e sulla S.S.18, in prossimità dell’uscita nord di Belvedere.

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